Galleria video
È partita la campagna di crowdfunding per Il richiamo della foresta 2019!
Nelle prime due edizioni abbiamo imparato tante cose tra cui queste: fare un festival nei boschi è complesso e costoso e senza il vostro aiuto non ce la faremmo mai. Qui trovate tutte le informazioni, i costi dettagliati, le ricompense per i donatori: http://sostieni.link/21734.
Un grande regalo è già arrivato: il nostro amico Vasco Brondi ci ha concesso la sua canzone “A forma di fulmine” per il video ufficiale del festival, regia come sempre di Francesco Cusanno. ”Possiamo costruire pace e grandi opere”, grazie a tutti quelli che ci aiuteranno!
IL REGALO DI NICOLA
Anche quest’anno l’amico Nicola Magrin ci ha fatto un grande regalo, dipingendo per noi il camoscio, animale guida della seconda edizione del festival. Siamo andati a trovare Nicola nello studio di Monza, dove nascono i suoi splendidi acquarelli.
Sostieni anche tu Il richiamo della foresta. Scopri come. Grazie!
IL RICHIAMO DI BABETTE
Barbara gestisce il ristorante "Il pranzo di Babette", a Estoul, e si occuperà della cucina dell'edizione 2018 del Festival. In questo video (realizzato da Francesco Cusanno) racconta il suo rapporto con Estoul e con il Festival in occasione della cena nepalese di autofinanziamento del 14 aprile.
Non c'eri alla cena? Peccato! Ma puoi sostenere il Festival con una donazione, scopri come. Grazie!
GRANDE FESTA A MILANO (6 maggio 2018)
C'è una cuoca che chiama, camerieri improvvisati che portano piatti traballanti. Ci sono piedi guidati dalla musica, bandierine nel cielo, una piantina appena messa a dimora. C'è un lupo sulla maglietta di una ragazza e una foresta lontana che la chiama. Un'ape che trova un fiore. Aria di festa. Grazie a Francesco Cusanno, c'è un regista che fa un video.
Non eri alla festa a CasciNet? Mannaggia! Ma puoi sostenere il Festival con una donazione, scopri come. Grazie!
Scrivere il richiamo della foresta
Tra un paio di settimane suona Vasco
“Tra un paio di settimane suona Vasco in acustico in mezzo a un bosco a quasi 2000mt, io penso di andare magari interessa anche a voi.”, incominciava così il messaggio di Paolo arrivato a inizio dello scorso luglio sul gruppo ‘concerti’ di messenger. Gruppo nato nell’inverno precedente in occasione di una macchinata per andare a sentire Giorgio Canali una sera tra le nebbie del cremasco.
A dirla tutta, a me di andare a...
L’irrequietezza è una maledizione
“L’irrequietezza è una maledizione. Lei e la sua variante moderna, lo stress, la vacuità di affannarsi dentro un recinto, bisogna far di tutto per evitarle”.
Così scrive Björn Larsson citando Harry Martinson.
Così mi sento ogni giorno, in pianura, circondata dal rumore e dalla frenesia incontenibile della grande città, circondata da una umanità che pare uscita da un corto di Steve Cutts.
Così mi...
“All’anno prossimo allora!”
“All’anno prossimo allora!”
Ci si saluta sorridenti con addosso la stessa euforia che ti lascia una festa. Perché alla fine non è quello che stiamo facendo? Festeggiare la fine di tre giorni incredibili passati insieme. Solo che poi se penso alla parola “fine” mi viene un po’ un groppo alla gola, quella stessa sensazione che provavi da bambina alla terza volta che tua madre ti richiamava e ti trascinava via da...
Nema Problema!
Una lettera
Ciao a voi,
il 18 giugno scrivevo:
"Dove l'orizzonte è piatto non so stare", dice Louis Oreiller, ospite del festival di montagna che scopro oggi alla festa di radio Popolare: e' "Il richiamo della foresta", in Val d'Aosta a fine Luglio. Lo so che ho bisogno degli orizzonti piatti, di vedere tutta la pianura e solo in fondo le montagne, lo so che quando ero in montagna ai campi Scouts guardavo in fondo e sognavo "...
Sono una donna di pianura
Sono una donna di pianura, nata e cresciuta in mezzo alla nebbia e all'asfalto di una città del nord-est. Questa è la prima estate che passo in montagna, quella alta. Prima ci sono stati due inverni.
Come io sia arrivata qua è un affare del destino. Come io sia arrivata al festival è un affare di gambe e valli in discesa e macchine prese in prestito e seggiovie umide e bar deserti e sentieri in salita. Un giorno e mezzo...
Tre Valli, un filo e il richiamo della foresta: la storia di quindici camminanti
A metà del secondo giorno di cammino, sulla seggiovia del Weismatten che da Gressoney ci avrebbe portati al Col Renzola, ascoltavo i ricordi d’infanzia di Rosafrancesca e pensavo all’ultima volta che ero stato su quella stessa seggiovia, quasi trent’anni prima. La montagna, quando ero bambino, era solo neve e piste da sci. I miei genitori mi portavano a sciare a Gressoney, secondo tradizioni e rituali consolidati nel tempo. Ci...