Il festival 2018
Tre giorni per raccontare i diversi modi di vivere la montagna e il desiderio di comprenderla e popolarla. La montagna non come fuga solitaria o desiderio di isolamento, ma come luogo di resistenza e di ricerca di nuove relazioni, un'alternativa possibile al modello economico offerto dalla città.
Arte, libri, musica, teatro e incontri con vecchi e nuovi montanari: persone che da sempre abitano la montagna e persone che ci sono tornate per riprendere i lavori dimenticati o inventarne di nuovi.
- Incontri con Linda Cottino, Enrico Camanni, Louis Oreiller, Irene Borgna, Nives Meroi, Romano Benet, Erri De Luca, Paolo Cognetti
- Una tavola rotonda sulle montagne ribelli, con Ezel Alcu, Michela Zucca, Tabor edizioni e la rivista Nunatak, e una sulle esperienze collettive e di autogestione in ambiente rurale, con il Villaggio ecologico di Granara, Paraloup, Agape e Urupia
- Arte dal vivo con Pino Bettoni e Marco Della Valle
- Mostra fotografica nel bosco di Loïc Seron
- Concerti con Nema Problema Orkestar, Le luci della centrale elettrica, Terracanto
- Teatro con (S)legati e Minima Theatralia
Ospiti 2018
(S)legati
Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi, compagnia teatrale specializzata in narrazioni di montagna e alpinismo. Lavorano in teatro come nei rifugi alpini.
(S)legati
Edizioni Tabor
Casa editrice indipendente nata nel 2013 in Valsusa con la prospettiva di esplorare i sentieri di autonomia, eresia e resistenza che attraversano i territori in cui viviamo.
Edizioni Tabor
Marco Della Valle
Guida di sport acquatici e mountain bike, lavora come ceramista e nell'ambito artistico. Sta realizzando, con la sua associazione "Patta Libra", un progetto di Land Art denominato Challand Art.
Marco Della Valle
Irene Borgna
Antropologa e scrittrice, frequenta la montagna a piedi, di corsa, con le pelli di foca, con la bici sulle spalle, con la corda sulla roccia e con il casco e la luce in grotta.
Irene Borgna
Agape
Centro ecumenico valdese fondato nel secondo dopoguerra da giovani di molte nazioni europee come luogo di incontro, di vita comunitaria e di lavoro volontario.
Agape
Erri De Luca
Scrittore, giornalista, poeta, drammaturgo. Nato a Napoli, è appassionato di montagna e scalate.
Erri De Luca
Paraloup
Borgata del comune di Rittana (CN), situata a 1400 mt. di altitudine, è sede di un museo del racconto, una biblioteca, un rifugio.
Paraloup
Enrico Camanni
Scrittore, giornalista e alpinista. È riuscito a mettere insieme due passioni esigenti: montagna e letteratura.
Enrico Camanni
Pino Bettoni
Scultore, vive a Perloz, piccolo paese di media montagna abbarbicato alle rocce nella Valle di Gressoney. È l’artefice del museo a cielo aperto di Chemp.
Pino Bettoni
Minima Theatralia
Associazione di promozione sociale che ricerca forme innovative per un Teatro Popolare e Sociale. Al Festival, la Compagnia porta l’adattamento teatrale del romanzo "Le otto montagne".
Minima Theatralia
Loïc Seron
Fotografo e musicista jazz, Loïc arriva dalla Francia, è di Rouen, e porta tra i larici di Estoul la mostra fotografica "Montagne, montagnes!".
Loïc Seron
Urupia
Comune libertaria creata agli inizi degli anni Novanta nel Salento. È un laboratorio quotidiano dell’autogestione.
Urupia
Elena Mordiglia
Giornalista e autrice radiofonica, si occupa di temi legati alla cultura e alla montagna. Fa parte dell'associazione "Gli urogalli".
Elena Mordiglia
Andrea Membretti
Socio di Dislivelli, studia il neopopolamento nelle Alpi e nelle altre montagne d'Europa. Ricercatore presso EURAC Research, insegna Sociologia del Territorio all'Università di Pavia.
Andrea Membretti
Terracanto
I Terracanto sono Laila Sage e Lorenzo Valera. Isieme a Nicholas Potin, presentano al Festival un repertorio di canti dalle miniere del mondo.
Terracanto
Nives Meroi e Romano Benet
La prima coppia al mondo ad aver scalato i 14 ottomila, tutti in stile alpino, senza ossigeno né portatori d'alta quota.
Nives Meroi e Romano Benet
Paolo Cognetti
Scrittore, mezzo montanaro, aspirante rifugista, membro dell'associazione "Gli urogalli".
Paolo Cognetti
Linda Cottino
Giornalista specializzata sui temi della montagna e alpinista. Ha diretto la rivista Alp e ha alle spalle una lunga attività editoriale per Einaudi, Bollati Boringhieri, Utet, Tea.
Linda Cottino
Louis Oreiller
Abita in Val di Rhêmes. Ha passato tutta la sua vita in questa valle laterale della Val d’Aosta lavorando come guardaparco e guardacaccia.
Louis Oreiller
Nema Problema Orkestar
Sei elementi con un repertorio che spazia tra musiche tradizionali provenienti dalla cultura balcanica, klezmer, mediorientale e jazz, rock, musica caraibica e classica.
Nema Problema Orkestar
Granara
Villaggio ecologico nell'Appennino parmense, è luogo di ospitalità, teatro di un festival, laboratorio di risparmio energetico e bioedilizia.
Granara
Michela Zucca
Antropologa, specializzata in cultura popolare, storia delle donne, analisi dell'immaginario, civiltà della montagna. Ha fondato la Rete delle donne della montagna.
Michela Zucca
Ezel Alcu
Attivista, montanara e scrittrice. Viene dal Kurdistan Bakur (Turchia), è rifugiata politica e vive in Italia dal 2009.
Ezel Alcu
Le luci della centrale elettrica
Progetto musicale, nato nel 2007, del cantautore ferrarese Vasco Brondi. Al Festival porta il suo ultimo album "Terra", e non solo.
Le luci della centrale elettrica
Nunatak
Rivista di storie, culture e lotte della montagna, da oltre dieci anni punto di riferimento per chi vuole conoscere le montagne come luogo di impegno, resistenza e riflessione critica.
Nunatak
Programma del Festival 2018
Tutti gli eventi del programma sono a ingresso libero e gratuito
Oltre agli eventi in programma, potrai scoprire i sentieri intorno al Festival con l’accompagnamento di una guida escursionistica certificata, fare yoga alla mattina in compagnia, partecipare a divertenti laboratori sui prati (questo se hai tra i 4 e i 10 anni), arrivare a piedi a Estoul dalla Val Vogna ripercorrendo le antiche rotte degli emigranti valsesini.
Venerdì 20 Luglio
Si parte!
Ci ritroviamo tra i verdi larici del Pian dell’Orgionot per inaugurare la nuova edizione del festival e ringraziare le amiche e gli amici che hanno contribuito alla realizzazione di questa nuova avventura.
Del sacrosanto bisogno di natura e avventura
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Con queste parole veniva fondata nel 1985 la storica rivista Alp. Da allora, Linda Cottino ed Enrico Camanni non hanno mai smesso di indagare quel bisogno e di raccontare la storia e le voci della montagna. Ma cosa li porta da oltre trent’anni in alta quota?
Paolo Cognetti incontra Linda ed Enrico per scoprire qual è il loro rapporto con la montagna e la scrittura.
Nema Problema Orkestar
Ad aprire le danze è la mitica Nema Problema Orkestar, un’orchestra di sei elementi con un singolare repertorio in cui musiche tradizionali provenienti dalla cultura balcanica, klezmer e mediorientale si incontrano con il jazz, il rock, la musica caraibica e quella classica. Una ricerca senza confini per balli sfrenati nel bosco.
Chitarra elettrica: Fabio Marconi
Sax Alto: Davide Marzagalli
Tromba: Simone Maggi
Voce: Camilla Barbarito
Basso: Andrea Imelio
Batteria e percussioni: Alberto Pederneschi
Sabato 21 Luglio
Montagne ribelli
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Eretici, ribelli, antagonisti hanno abitato montagna dal Medioevo a oggi, e continueranno a popolarla e attraversarla, a narrarne e scriverne la storia. Quali lotte hanno visto le Alpi? Cosa hanno in comune le nostre montagne con quelle del Kurdistan? Chi sono i ribelli che oggi abitano in quota?
Parteciperanno:
- Michela Zucca: antropologa, specializzata in cultura popolare, storia delle donne, analisi dell'immaginario, civiltà della montagna. Ha fondato la Rete delle donne della montagna.
- Ezel Alcu: è in Italia dal 2009 come rifugiata politica. Viene dal Kurdistan Bakur. Con Ezel parleremo del rapporto del popolo curdo con le montagne a partire dal detto secondo cui “I curdi hanno un solo amico, le montagne”.
- Edizioni Tabor: casa editrice indipendente e senza fini di lucro, nata nel 2013 in Valsusa, con la prospettiva di esplorare i sentieri di autonomia, eresia e resistenza che attraversano i territori in cui viviamo. Un contributo alla riappropriazione dei saperi, della storia, dell’immaginario, schiacciati da secoli di storia scritta dai vincitori (www.edizionitabor.it).
- Nunatak: rivista di storie, culture e lotte della montagna, da oltre dieci anni è un punto di riferimento per chi vuole conoscere le montagne come luogo di impegno, resistenza e riflessione critica.
- Elena Mordiglia: giornalista e autrice radiofonica, si occupa di temi legati alla cultura e alla montagna.
Dove l’orizzonte è piatto non so stare
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Louis Oreiller, classe 1933, è un montanaro della Val di Rhêmes, valle laterale della Val d’Aosta, dove ha lavorato tutta la vita come guardaparco e guardacaccia. L’anno scorso, Louis ha incontrato Irene Borgna, antropologa e scrittrice, e a lei ha affidato il racconto della sua vita, di saperi preziosi e sensibilità acquisite in una quotidiana familiarità con la montagna.
Il richiamo della foresta, interpretazione libera
“Dopo essere rimasti paralizzati dal grasso del conformismo e invischiati nello strutto delle comodità, si è maturi per il richiamo della foresta”.
Così scrive Sylvain Tesson nel suo "Nelle foreste siberiane". Venite, liberi e pronti, per sentire il richiamo della foresta e lanciare il vostro (non vi diremo di più).
(S)legati
L’incredibile vicenda degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates. (S)legati è la storia di un sogno ambizioso: essere i primi al mondo a scalare la parete ovest del Siula Grande. Ma è anche la storia di un’amicizia e della corda che, durante quella terribile impresa, lega i due ragazzi e mette la vita dell’uno nelle mani dell’altro.
(S)legati sono Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
L’amore in mancanza d’ossigeno
Nives Meroi e Romano Benet sono la prima coppia di innamorati al mondo ad aver scalato i 14 ottomila, tutti in stile alpino, senza ossigeno né portatori d'alta quota.
L’alpinismo come modo di stare in montagna, e lo stare in montagna come modo di stare al mondo. Una ricerca di pulizia, rispetto, onestà, non violenza, relazioni tra le persone e con la terra.
Le luci della centrale elettrica
Il Festival ha un nuovo grande amico!
Le luci della centrale elettrica è il progetto musicale di Vasco Brondi, poeta post-punk di periferie e galassie che in una traccia di Terra, il suo ultimo album, canta “dei posti dove il Wi-Fi non arriverà mai, mai e poi mai, mai e poi mai”. Un concerto acustico in una periferia speciale dove la città è soltanto una luce in lontananza sul limitar del bosco.
Domenica 22 Luglio
Villaggi
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Un racconto sulle esperienze collettive e di autogestione in ambiente rurale di ieri e di oggi.
Interverranno:
- Villaggio ecologico di Granara: alla fine degli anni Ottanta, una decina di ragazzi, di area politica libertaria, decide di sperimentare un’alternativa di vita rural-comunitaria. Il Villaggio ecologico di Granara, nell'Appennino parmense, è oggi luogo di ospitalità, teatro di un festival, laboratorio di risparmio energetico e bioedilizia.
- Paraloup: una piccola borgata del comune di Rittana (CN), situata a 1400 mt. di altitudine, sul crinale che divide la valle Stura dalla Val Grana. Paraloup ha un importante significato storico e simbolico perché qui, nel 1943, si insediò la prima banda partigiana di Giustizia e Libertà, capitanata da Duccio Galimberti. Qui passarono quel terribile inverno uomini come Dante Livio Bianco, Nuto Revelli, Leo Scamuzzi, Italo Berardengo. E qui la Fondazione Nuto Revelli ha deciso di impegnarsi nel recupero e la rivitalizzazione della borgata dove oggi sono presenti un museo del racconto, una biblioteca, un rifugio. Per la Fondazione interverrà Beatrice Verri.
- Agape: comunità ecumenica valdese di Prali, in provincia di Torino. Un progetto di vita collettiva e di lavoro volontario, uno spazio di confronto sui temi legati all’attualità politica e sociale, alle questioni di genere, alla spiritualità e al dibattito teologico.
- Urupia: Urupia è una comune libertaria creata agli inizi degli anni Novanta nel Salento. Suoi principi costitutivi sono l’assenza della proprietà privata e il principio del consenso, ossia l’unanimità delle decisioni. Un laboratorio quotidiano dell’autogestione.
- Andrea Membretti: socio di Dislivelli, studia il neopopolamento nelle Alpi e nelle altre montagne d'Europa. Ricercatore presso EURAC Research, insegna Sociologia del Territorio all'Università di Pavia.
Echi di galleria
Laila Sage e Lorenzo Valera, i Terracanto, presentano con Nicholas Potin un repertorio di canti dalle miniere del mondo. Nei canti che propongono c'è la rabbia per le dure condizioni di lavoro, ma anche l'orgogliosa rivendicazione di appartenenza a un mondo sotterraneo, spavaldo e irriverente: la "lingera di galleria, che nemmeno il vento se la porta via".
Dalla Valtrompia all'inferno di Marcinelle, dai mineros asturiani, l'avanguardia della Guerra Civile Spagnola, ai cruenti scioperi dei coal miners statunitensi che diedero impulso ai movimenti sindacali più radicali, gli echi di una lunga storia che continua a risuonare dalle profondità della terra.
Le otto montagne
Dopo aver viaggiato per il mondo, "Le otto montagne" tornano finalmente a casa, nei boschi dove tutto è cominciato. La compagnia Minima Theatralia mette in scena, in anteprima per il pubblico del Festival, lo spettacolo teatrale tratto dal romanzo di Paolo Cognetti.
Adattamento teatrale: Francesca Sangalli
Regia: Marta Maria Marangoni
Con Alex Cendron, Giuliano Comin e con la performer Alice Bossi
Voce fuori campo: Arianna Scommegna
Musiche originali: Fabio Wolf
Aiuto regia: Ida Treggiari
Leggo solo libri usati
“Perché le pagine molto sfogliate e unte dalle dita pesano di più negli occhi, perché ogni copia di libro può appartenere a molte vite e i libri dovrebbero restare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco”.
Erri De Luca, scrittore, giornalista, poeta ci racconta il suo rapporto con i libri e la scrittura, la sua scalata dal mare di Napoli alle cime delle Dolomiti, tra montagne da proteggere e storie da raccontare.
Desarpa
Un ultimo bicchiere insieme prima di scendere a valle e restituire la radura agli animali e al silenzio.
Attività 2018
Escursioni con la guida
Nelle giornate di sabato e di domenica potrai scoprire i sentieri intorno al Festival con l’accompagnamento di una guida escursionistica certificata.
Ogni giorno, potrai scegliere tra due possibilità di escursione: una per tutti i tipi di gambe, adatta anche ai bambini, e una più impegnativa, per gambe già allenate.
PRENOTA LA TUA ESCURSIONE mandando una mail a annaravizza@libero.it
CONTRIBUTO
Gita per tutte le gambe: € 12 (bambini/e sotto gli otto anni pagano €5)
Gita per gambe allenate: € 17 (bambini/e sotto gli otto anni pagano €10)
Si pagherà direttamente la guida al momento della partenza.
PROGRAMMA ESCURSIONI
Sabato 21 luglio. Acqua, laghi e torrenti
Gita per tutte le gambe
- Ritrovo alla reception del Festival alle ore 9
- Destinazione: Lago Litteran, m. 2228
- Dislivello in salita: m. 428
- Pranzo al sacco
- Rientro al Festival per le ore 14
Gita per gambe allenate
- Ritrovo alla reception del Festival alle ore 9
- Destinazione: Colle Palasinaz, m. 2668
- Dislivello in salita: m. 868
- Pranzo al sacco
- Rientro ad anello al Festival per le ore 16.30
Domenica 22 luglio. Graines e i suoi alpeggi nel selvaggio vallone di Freudiere
Gita per tutte le gambe
- Ritrovo ore 9 a Graines (accanto al fontanile), m. 1396
- Destinazione: l'incantevole e selvaggio Vallone di Freudiere
- Dislivello in salita: m. 400
- Pranzo al sacco
- Rientro ad anello a Graines per le ore 14
- A fine gita chi lo desidera, potrà visitare il museo, il forno e la cappella di Graines, gioielli di memoria storica della valle (5 euro comprensivo di visite e assaggio merenda rustica)
Gita per gambe allenate
- Ritrovo ore 9 a Graines (accanto al fontanile), m. 1396
- Destinazione: Lago di Freudiere, m. 2034
- Dislivello in salita: m. 639
- Pranzo al sacco
- Rientro a Graines per le ore 16.30
- A fine gita, chi lo desidera potrà visitare il museo, il forno e la cappella di Graines, gioielli di memoria storica della valle (5 euro comprensivo di visite e assaggio merenda rustica)
COSA MI PORTO? COME MI VESTO?
Borraccia piena, pranzo al sacco, giacca impermeabile, scarponi o scarpe da trekking, un cappellino o fazzoletto per la testa (il sole picchia). È meglio vestirsi a strati, a luglio può fare caldo ma in montagna il tempo può cambiare rapidamente.
CONTATTI PER LE ESCURSIONI
Guida Anna Ravizza:
annaravizza@libero.it
Facebook Anna Ravizza
Guida Valentina Lupano:
Associazione Sportiva Patta Libra asdc Marco della Valle e Valentina Lupano
http://pattalibra.it/
https://www.facebook.com/PattaLibra/?fref=nf
Un filo per tre valli
La Val Vogna è una laterale della Valsesia, un’antica colonia walser che dista circa otto ore di cammino da Estoul, dove si svolge il Festival, passando per il colle Valdobbia e il col Ranzola. In mezzo c’è la valle di Gressoney. È un sentiero antico, che ha un’anima, perché veniva percorso dagli emigranti valsesiani per andare in Francia e in Svizzera, e anche per questo i legami tra le tre valli sono profondi: ci si trovano gli stessi cognomi, la stessa architettura delle case. Nato per dare riparo agli emigranti che tornavano a casa d’inverno, al colle Valdobbia c’è uno dei più antichi rifugi delle Alpi che è l’Ospizio Sottile, risalente agli inizi dell’Ottocento.
Al Sottile dormiranno le amiche e gli amici che parteciperanno a Un filo per tre valli, un’escursione che partirà dalla Val Vogna il 20 luglio e arriverà il giorno successivo al festival, dove il gruppo verrà accolto e racconterà quest’avventura.
Il percorso sarà contrassegnato da opere d’arte poste in luoghi chiave: la partenza, l’arrivo, i colli lungo il sentiero, aventi come tema l’attraversamento dei confini. Abbiamo il desiderio di allacciare rapporti con le valli vicine e compiere un gesto simbolico sul tema della migrazione.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comune di Gressoney St.Jean, il progetto Muse Diffuse di Fiberart And e l’Associazione Culturale Walser Valle Vogna.
Vuoi partecipare alla camminata?
Iscriviti, i posti sono limitati. Per info e prenotazioni scrivere a: walser.rivavaldobbia@gmail.com.
Yoga
Sabato e domenica potrai iniziare la tua giornata al Festival con un'ora di pratica Yoga dei Cinque Elementi.
I cinque elementi, Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Spazio, secondo le conoscenze tramandate dalla filosofia vedica, sono i “mattoni” che costituiscono tutto ciò che esiste nell’Universo, inclusi il nostro corpo e la natura che ci circonda.
La pratica Yoga dei Cinque Elementi invita a ritrovare l’armonia tra le nostre energie e il ritmo della natura facendo esperienza viscerale degli elementi nel nostro sistema corpo, mente e spirito. Attraverso semplici asana, pratiche di respirazione e mudra delle mani si sperimenteranno le qualità insite negli elementi di radicamento, fluidità, chiarezza, compassione e libertà, guidando se stessi verso uno stato di benessere generale e sintonia con se stessi e la natura.
- Orario: 8.45 - 9.45
- Contributo: offerta libera
- Appuntamento: alla reception del Festival
- Indossa qualcosa di comodo e porta un materassino
- Insegnante: Corinne Favre
Chi è Corinne?
Corinne Favre, nata e cresciuta in Valle d’Aosta, da sempre trova benessere nel movimento all’aria aperta e nel contatto con la natura.
L’integrazione della pratica yoga con la montagna è venuto da sé, così come l’idea di condividere questa esperienza con la creazione dell’associazione The Hub Champoluc a.s.d. e con il progetto Yogamonterosa.
La sua formazione inizia nel 2000 seguendo gli insegnamenti di Maria Paola Grilli. Il suo percorso la porta ad approfondire il metodo Iyengar in India presso l’Iyengar Yoga Institute, Poona (2008) e a Rishikesh con Swami Rudra Dev,(2009-2010). Nel 2009 si diploma come insegnante (accreditata Yoga Alliance) con Alexandra Van Oosterum, Milano. Dal 2011 frequenta il Kripalu Center Yoga, Massachussets, per proseguire nei suoi studi. Da sempre affascinata dalla filosofia buddista come espressione di una spiritualità famigliare, di montagna, integra la pratica dello yoga con la meditazione buddhista di matrice tibetana.
Nelle sue lezioni cerca di essere una guida amorevole per chi partecipa, sempre in ascolto, per ispirare e aprire la porta al grande potenziale insito in ogni singolo individuo.