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Programma del Festival 2019

Tutti gli eventi del programma sono a ingresso libero e gratuito


Scopri le altre attività del Festival

Giovedì 18 Luglio

ore 18:00

Si parte!

Incontro con

Appuntamento al Pian dell'Orgionot alle 18 di giovedì 18 luglio per inaugurare la terza edizione del festival.


ore 18:30

Storie di chi passa e di chi resta

Incontro con
  • Andrea Membretti
  • Daniele Gaglianone
  • Elena Mordiglia
  • Elena Pozzallo

Migranti e rifugiati in fuga dai loro Paesi attraversano le terre alte per passare le frontiere. Indossano giacche leggere anche in inverno e scarpe da ginnastica. Le scarpe sono uno dei segni del loro passaggio che la montagna restituisce a primavera: scarpe abbandonate, rotte, che si perdono cadendo durante la marcia.
In apertura di questa edizione del festival ospiteremo il regista Daniele Gaglianone, che in collaborazione con Medici Senza Frontiere ha realizzato il documentario "Dove bisogna stare": il ritratto di quattro donne che si sono ritrovate ad aiutare persone in fuga, decidendo di non voltarsi dall’altra parte.


ore 21:30

Dove bisogna stare

Proiezione con

Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone; Elena, che vive fra i monti dell’alta Valsusa; Jessica, studentessa a Cosenza, e Giorgia, ventiseienne di Como sono persone molto diverse: sono di età differenti, e vengono da mondi differenti. Tutte però si sono trovate di fronte, concretamente, una situazione di marginalità e di esclusione, e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare.

Questo documentario racconta di una possibile risposta a questi tempi cupi. Non racconta l’immigrazione dal punto di vista di chi sceglie di partire o è costretto a farlo: è innanzitutto un film su di noi, sulla nostra capacità di confrontarci con il mondo e di condividerne il destino.

Regia di Daniele Gaglianone, Stefano Collizzolli.
Un film con Jessica Cosenza, Lorena Fornasier, Georgia Borderi, Elena Pozzallo.
Italia, 2018, durata 98 minuti.


Venerdì 19 Luglio

ore 09:00

Laboratori ed escursioni

Attività con
  • Elisa Leger
  • Franco Michieli

Dall’orientamento nel bosco allo yoga, quest’anno il festival ospiterà diversi laboratori. Ogni mattina, le nostre guide Anna e Valentina accompagneranno i camminatori verso i laghi e le cime di Estoul, mentre venerdì 19, Franco Michieli ed Elisa Leger vi insegnereanno a perdervi e ritrovarvi nel bosco.

Vedi il programma e le modalità di iscrizione nella pagina dedicata


ore 15:00

Toni Bruna

Concerto con
  • Toni Bruna

Toni Bruna è un cantautore figlio di esuli istriani insediatisi nella periferia di Trieste, città dove vive e dove lavora come falegname. Il suo disco d’esordio esce nel 2013 e si intitola "Formigole", dieci pezzi che Toni stesso ha definito di folk immaginario. Scrive e canta in dialetto triestino.

Per l'occasione potremo ascoltare nuovi brani che faranno parte di un nuovo lavoro, previsto per il prossimo autunno.


ore 16:30

Bobo Pernettaz e l'arca di Noè

Teatro con
  • L'Arca di Noè

Uno spettacolo tra teatro canzone e cantastorie: L’arca di Noè, ovvero come sfuggire all’attuale Diluvio Universale stando insieme sulla stessa barca costruita dal sarto di legni esausti Bobo Pernettaz con l’aiuto di una ciurma variopinta e cosmopolita di musici ed attori di strada.

Con Bobo Pernettaz (voce), Livia Taruffi (canto), Lorenzo Tagliaferro (canto, chitarra e tastiera), Alberto Faccini (contrabbasso), Elisio Fernandes (cajon, conga, berimbau), Remy Boniface (violino e organetto), Gaetano Lo Presti (chitarra), Roberto Contardo (canto, chitarra e armonica).

 


ore 18:00

Un venerdì per il futuro

Incontro con
  • Luca Mercalli

Chi non conosce Luca Mercalli?
Il meteorologo col papillon da anni si occupa di cambiamento climatico, denuncia le nostre cattive abitudini e propone un modo più rispettoso di abitare il pianeta. Non tutti sanno quant'è legato alla montagna, anche alla Val d'Ayas, e che proprio la montagna è il luogo in cui ha scelto di sperimentare un nuovo stile di vita.

Con Luca parleremo di clima ed ecologia ma anche di orti, boschi, nevi, acque, in un "venerdì per il futuro" al Richiamo della foresta.


ore 19:00

Plastic-Free

Teatro con
  • Duperdu

"(…) La natura rispetto all’uomo, è altra, è estranea. Proprio questo fatto rende possibile servirsi della natura come di un vocabolario. È solo perché essa è così diversa da noi, così opposta che siamo in grado di esprimerci attraverso essa."

R.M. Rilke

In seguito al Premio di Legambiente per il progetto La Canzone Circolare del 2018 e dopo la messa in scena de Le otto Montagne il romanzo di Paolo Cognetti (Premio Strega 2017) dove il contatto con la natura, attraverso i paesaggi emozionali, è ricerca della propria identità, i DUPERDU presentano uno spettacolo di teatro-canzone dedicato all’ecologia, toccando i problemi che riguardano da vicino l’ambiente e l’ancestrale legame tra l’essere umano e la madre terra. Ispirandosi alla letteratura, da R. M. Rilke fino a H. D. Thoreau, e alla riflessione sull’armonia del mondo naturale e sul rapporto che l’uomo deve recuperare con questo, resistendo al richiamo delle sirene della cosiddetta “civiltà”.

Basta plastica dentro l’astice, basta mastice nelle vongole, non più tetrapack meno domopack!

Di e con Marta M. Marangoni (voce e flauto dolce) e Fabio Wolf (voce, pianoforte, chitarra e fisarmonica).
Consulenza drammaturgica Francesca Sangalli e Alice Grati
Con il patrocinio di Legambiente
Produzione Minima Theatralia e Teatro della Cooperativa


ore 21:30

I Luf

Concerto con
  • I Luf

I Luf nascono da un’idea di Dario Canossi, nato sulle montagne della Val Camonica, terra che ispira le sue canzoni. Canzoni che parlano di vita comune e "camuna", personaggi e storie vere che diventano poesie.

Da quelle parti "luf" vuol dire lupi e i Luf infatti sono un branco di musicisti che arrivano da esperienze diverse e che insieme riescono a creare un impatto sonoro forte, con una grande impronta folk-rock. Una serata tutta da ballare.


Sabato 20 Luglio

ore 10:00

Uomini, boschi e api

Tavola rotonda con
  • Francesco Casolo
  • Giorgio Vacchiano
  • Michele Freppaz
  • Irene Borgna

I ghiacciai si ritirano e scompaiono, bufere abbattono boschi e cambiano paesaggi, i lupi tornano sulle montagne (sì, anche a Estoul). Cambiamenti climatici e abbandono stanno modificando velocemente il volto delle montagne, che non saranno mai più come le conoscevamo.
Ne parliamo in una tavola rotonda con:

Irene Borgna, antropologa e scrittrice, frequenta la montagna a piedi, di corsa, con le pelli di foca, con la bici sulle spalle, con la corda sulla roccia e con il casco e la luce in grotta. Collabora con il Parco naturale Alpi Marittime come Responsabile della Comunicazione del progetto europeo LIFE+ WOLFALPS per lo studio e la conservazione del lupo sulle Alpi.

Giorgio Vacchiano, ricercatore in Gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano. Studia e sviluppa modelli di gestione forestale sostenibile, la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico e ai disturbi naturali nelle foreste temperate europee. Legato ai boschi di Estoul fin dall’infanzia, nel 2018 Giorgio è stato segnalato dalla rivista Nature tra i giovani ricercatori più importanti al mondo.

Michele Freppaz, valdostano di Gaby, nivologo ed esperto di suoli d’alta quota, è professore associato presso l’Università di Torino. È l'erede ideale di Umberto e Willy Monterin che per un secolo hanno monitorato e fotografato i ghiacciai del Monte Rosa, passando a lui il testimone. Negli anni ha partecipato a importanti progetti di ricerca non solo sulle Alpi ma anche sulle Montagne Rocciose, in Patagonia e in Himalaya.

Francesco Casolo ha insegnato in uno "Ski institut", un liceo di montagna destinato a giovani delle nazionali di sci, ed è docente di Storia del cinema allo IED di Milano. È autore di vari libri, tra i quali una trilogia sul mondo degli inuit groenlandesi scritta insieme a Robert Peroni. Con Michele Freppaz ha scritto "I giorni della neve", diario di un ritorno alla montagna e dell'incontro con gli uomini che vivono, studiano e lavorano con l'oro bianco.


ore 15:00

Ropes of Sand

Concerto con
  • Ropes Of Sand

I Ropes of Sand sono Luca Gambacorta (chitarra, tastiere e voce) e Paolo Grassi (batteria, clarinetto e voce). Da anni "partigiani" del folk-rock e dell’alternative country, hanno suonato in diverse formazioni fino al 2016, quando con il progetto Ropes of Sand hanno voluto mescolare sfumature del folk con le tonalità più intense del rock.

A febbraio 2018 è uscito l'album "Lately", sette brani registrati sulle rive di un lago. Un album sullo scorrere lento del tempo, sui viaggi e sul desiderio di essere sempre e comunque altrove.


ore 16:00

Lupo ululà, castello ululì

con

Evento a sorpresa

"Quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri si diventa tutti gli altri", diceva Charles Bukowski, che diceva anche un sacco di altre cose.
E voi, siete pronti a formulare il vostro personalissimo richiamo? Venite, liberi e selvatici, per sentire il richiamo della foresta e lanciare il vostro ululato (anche quest’anno, non vi diremo di più).


ore 18:00

Eravamo immortali

Incontro con
  • Manolo
  • Anna Girardi

Maurizio Zanolla, in arte Manolo, è stato uno dei pionieri dell’arrampicata libera in Italia.

Da ragazzo, alla fine degli anni ’70, Manolo ha iniziato ad arrampicare per liberarsi dal lavoro in fabbrica e dalle costrizioni sociali dell’Italia più povera e marginale. È stato soprannominato il Mago per l’incredibile leggerezza e agilità dei suoi gesti: sulla roccia Manolo è sempre stato nel suo elemento, un mondo in cui danza senza sforzo apparente e fa amicizia con il vuoto.

Ha molto viaggiato, è riuscito a vivere di montagna diventando guida alpina, è rimasto uno spirito libero capace di incantare raccontando la sua storia.

Manolo converserà con Anna Girardi, responsabile del Coordinamento editoriale e redattrice del Club Alpino Italiano. Collabora con diverse testate dedicate alla montagna, è nella redazione de "Le Montagne Incantate" e, insieme a Linda Cottino, cura la rubrica dei libri di Montagne360. Ama la montagna e l'alpinismo.


ore 21:00

Massimo Zamboni - Onda improvvisa di calore

Concerto con
  • Massimo Zamboni

"Punk in Beirut, punk in Smirne, punk in Ankara, punk in Estoul!" Un concerto per vecchie creste di urogalli: dopo un percorso ventennale in due delle più importanti band nella storia della musica italiana, CCCP e CSI, e una lunga carriera solista come autore, compositore, musicista e scrittore, il viaggio di Massimo Zamboni per le periferie del mondo arriva a Estoul.

"Onda improvvisa di calore" è il titolo di questo concerto in cui Massimo ripercorrerà i brani composti da solista alternandoli con le storiche canzoni di CCCP e CSI. Una serata per gole forti e cuori impavidi.

Massimo Zamboni: chitarra acustica / chitarra elettrica / voce
Cristiano Roversi: basso/stick bass/tastiera
Erik Montanari: chitarra elettrica / chitarra acustica
Gigi Cavalli Cocchi: batteria


Domenica 21 Luglio

ore 10:00

END Edizioni - Piccole come le montagne

Incontro con
  • END Edizioni
  • Luca Enoch

Le END edizioni sono una casa editrice nata a Firenze ma trasferita ad Aosta per la passione intellettuale per la "frontiera", per tutto ciò che rappresenta contemporaneamente "limite" e "varco" aperto sempre su nuove esperienze. E desiderio di rispondere a un bisogno che nasce dal territorio, un bisogno impellente di uscire dal cliché della Valle d’Aosta al contempo turistica e chiusa in se stessa per scoprire una regione alpina ricca di fermenti creativi e di pensieri capaci di scavallare le montagne e di dialogare con il resto del mondo.

Viviana Rosi e Francesca Schiavon sono le END edizioni, leggono manoscritti, si occupano di editing, di impaginazione, di grafica, di ricerche iconografiche, di promozione editoriale, di comunicazione e quando capita scrivono pure.

All'incontro, presenteremo anche il libro "STRAN(i)ERI - Storie di migrazione" nato da un laboratorio dedicato al fumetto che ha coinvolto un gruppo di profughi, giovani e giovanissimi, sbarcati come tanti sulle coste italiane e “inviati” ai piedi delle Alpi, in Valle d’Aosta. Con noi, oltre a Viviana e Francesca, sarà presente il fumettista Luca Enoch (Sprayliz, Gea, Lilith, Dragonero e serie Bonelli), che ha partecipato al progetto.


ore 11:00

Due montanari (più una!)

Incontro con
  • Arturo Squinobal
  • Maria Teresa Cometto
  • Marta Squinobal

Squinobal è un cognome walser, popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine intorno al Monte Rosa. Oreste e Arturo Squinobal - ragazzini cresciuti in alpeggio e poi diventati falegnami e guide alpine - sono stati forti alpinisti negli anni Settanta, autori di prime invernali sul Cervino e sul Bianco.

Ma sono sempre rimasti soprattutto walser, guide del Monte Rosa e falegnami, e hanno raccontato la loro storia in un libro, "Due montanari", uscito negli anni Ottanta e appena ripubblicato da Corbaccio. Nel 2006, dopo la morte di Oreste, Arturo ha costruito un rifugio in sua memoria sul Rosa: si chiama Orestes Hutte, è a 2600 metri e lo gestisce Marta, la figlia di Arturo, la terza montanara di questa lunga storia. È probabilmente l'unico rifugio vegetariano delle Alpi e lei ci abita per tutto l'anno.

Arturo, Marta e Maria Teresa Cometto, la giornalista autrice del libro, saranno al Richiamo della foresta per raccontarci di alpeggi, rifugi, montagne, fratelli e figli, e il modo dei montanari di realizzare i propri sogni.


ore 15:00

Un alt(r)o Everest

Teatro con
  • (S)legati

Jim: "Posso farti una domanda? Ma perché ci tieni così tanto all’Everest?"
Mike: "Perché sopra l’Everest non c’è niente. È un altro mondo. È il mondo dei sogni…"

Jim Davidson e Mike Price sono due amici, una cordata. Nel 1992 decidono di scalare la loro montagna: il Monte Rainier nello stato di Washington, Stati Uniti. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista. "The Mountain" come la chiamano a Seattle. Ma le cose non sono mai come ce le aspettiamo e quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta.
Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato nelle profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei quattro giorni impiegati per raggiungere la cima.

Un alt(r)o Everest è uno spettacolo di e con Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocchi, già ospiti dell’edizione 2018 del Festival con lo spettacolo (S)legati.


ore 16:30

Desarpa in Jazz

Concerto con
  • Monday Moon Jazz

Un collettivo di musicisti dedito agli antichi sapori del jazz con l'intento di ricollocare la musica afroamericana nel suo alveo principale. Non più arte raffinata, intellettuale ed elitaria ma intrattenimento popolare, diffuso e allegro, di modo che le persone ritornino ad ascoltare il jazz attraverso i loro piedi invece che col cervello.

Il Monday Moon Jazz suona i classici del jazz dei tempi d'oro per poi spaziare fra repertorio italiano, bossa nova, latino americana.
Per “Il richiamo della foresta” Monday Moon Jazz propone, in trio, un repertorio di brani “Hard Bop” degli anni 50/60, per finire in bellezza questa terza edizione del Festival.

Sax: Michele Obizzi
Contrabbasso: Andrea Pregnolato
Batteria: Marco Casari